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Scheda
Denominazione: Edicola Jarach
Posizione: campo 4, giardino 21
Autore: Manfredo d’Urbino (architetto)
Data esecuzione: 1928-1930
Moisé Jarach, nato a Torino nel 1846, si trasferì a Milano verso il 1865 e fondò una banca con Lazzaro Donati. È sepolto nel campo 4 n. 52-54 con la moglie Emma Tedeschi in una tomba con un candelabro a sette bracci su un uno sfondo di tessere azzurre con stelle dorate. Il figlio Federico (1874-1951), il Comandante, dopo essere stato ufficiale di marina, fondò nel 1907 una azienda metalmeccanica di grande successo, le Rubinetterie Riunite, e divenne presidente della Federazione nazionale dell’industria meccanica e metallurgica. Iscritto al Partito Nazionale Fascista, tra il 1923 e il 1925 Jarach fu nominato assessore alle finanze del Comune di Milano, in una giunta guidata dal sindaco Luigi Mangiagalli e sostenuta da un patto di destra, il così detto Blocco Nazionale. Fu il primo presidente della Comunità ebraica di Milano dopo la legge Falco del 1930 e qualche anno dopo presidente dell’Unione delle Comunità israelitiche italiane. Nel 1941 sfollò in seguito ai bombardamenti di Milano sul lago Maggiore da cui riuscì a fuggire miracolosamente nel settembre 1943 dai rastrellamenti delle SS.
L’architetto Manfredo d’Urbino realizzò l’edicola tra il 1928 e il 1930 in travertino bianco arricchito da una menorah, stelle di Davide e una scritta in ebraico lungo il cornicione; vi sono sepolti il Comandante Federico Jarach con la moglie e alcuni famigliari.